Preparazione particles

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President carp team
view post Posted on 27/5/2012, 15:16




PREPARAZIONE DELLE PARTICLES

La preparazione delle particles è una funzione di fondamentale importanza per la corretta impostazione della sessione di pesca, e indubbiamente occupa un notevole rilievo anche nella riuscita della stessa.
Le granaglie sono sempre state oggetto di discussione, ormai numerosi articoli sono stati scritti da pescatori di alto livello e notevole esperienza, parlando di ammollo, bollitura e digeribilità, germinazione dei semi ed altro, e questo articolo rischia di essere impilato sopra i numerosi scritti pubblicati prima del mio. In realtà voglio proporre un qualcosa di nuovo che va al di là della semplice bollitura, e che vuole rappresentare una sorta di vademecum utile a tutti quegli amanti della pesca con le granaglie che, come il sottoscritto, prediligono creare ampi letti di piccoli semi dove le carpe possano pascolare in tutta tranquillità, eliminando ogni piccola loro diffidenza verso un potenziale inganno: il terminale.
Come detto precedentemente, gli argomenti trattati sono stati tanti, dalla bollitura alla conservazione, ma in realtà nessuno ha mai esaminato il processo nel dettaglio, ricavandone osservazioni che potessero andare ben al di la del semplice preparazione, tenendo conto di formazioni di muffe, fermentazioni anomale, bassa digeribilità e bassa assimilazione delle stesse, problemi di conservazione…
Prima di scrivere un tale articolo, ho passato l’intera scorsa stagione di pesca a esaminare tutte le possibili combinazioni per la preparazione delle granaglie, osservando tutte quelle piccole fermentazioni che avvenivano nei secchi pieni di semi e acqua, e osservando di volta in volta lo svolgimento in alcol, la produzione di sostanze indesiderate, come acido acetico, e soprattutto il regime di fermentazione, che risulta essere importantissimo per la corretta riuscita del processo.
L’importanza delle fermentazioni è molto elevata, in quanto prima di tutto aumenta la conservabilità del prodotto e, successivamente, tutta l’azione dei lieviti, che attaccano lo zucchero per produrre alcol, produce una serie di metaboliti secondari, come esteri e acidi a basso peso molecolare, cioè acidi molto volatili, che risultano essere notevolmente attrattivi. In realtà il processo è molto simile a quello per la preparazione della birra, e devo dire che per ottenere un procedimento corretto mi sono ispirato ai suoi protocolli, seguendone sia la meccanica dei processi, sia la chimica, cercando il miglior connubio tra praticità della preparazione ed efficacia in pesca.
Parlando in maniera più dettagliata dei metaboliti secondari, possiamo dire che sono sostanze che derivano dalla normale attività fermentativa dei lieviti, che attaccano le complesse sostanze che compongono il seme, come amido, proteine, producendo alcol come sostanza principale, ed esteri e acidi volatili come sostanze secondarie.
Esteri e acidi organici sono di fondamentale importanza, ne avevamo già parlato in articoli precedenti, in quanto sono sostanze aromatiche che entrano nella composizione chimica degli aromi, e risultano essere notevolmente attrattivi e fungono anche da stimolatori di appetito in quanto risultano essere molto appetibili. Queste sostanze particolarmente volatili si diffondono velocemente all’interno dell’elemento liquido ed essendo molto solubili si veicolano a lunge distanze. Molte volte utilizzo un piccolo trucco che mi aiuta a prolungare la dispersione di tali sostanze nel tempo, ovvero dopo la bollitura lascio pochissima acqua nel secchio e faccio partire la fermentazione, che in tal caso non avviene nell’acqua di ammollo, ma all’interno dei semi, che si gonfiano per l’accumulo di gas di fermentazione sotto la cuticola esterna; tali sostanze poi si veicolano molto più lentamente in acqua disperdendosi in maniera graduale e generando una scia di attrazione che dura per più di 24 ore; se poi al complesso si uniscono semi di lino o tiger nut, che dopo la bollitura tendono a formare delle sostanze gelatinose, generate da particolari zuccheri (Glucani), queste, essendo poco solubili in acqua, catturano le sostanze volatili in un complesso “gel”, rilasciandole poco alla volta e generando un richiamo irresistibile.
Al tutto si unisce il notevole potere attrattivo dei lieviti che come sappiamo sono un richiamo irresistibile per le carpe; il motivo è semplice, in quanto il lievito è un organismo unicellulare, cioè composto da una sola cellula e ha una vita molto breve. Arrivato alla morte, la sua cellula degenera, scoppiando e liberando tulle le sostanze contenute al suo interno come amminoacidi essenziali, enzimi, acidi nucleici (molto attrattivi), zuccheri e proteine che risultano essere un efficace richiamo per le carpe.
Di conseguenza i lieviti si possono impiegare sia nella preparazione delle particles, sia nella preparazione delle boilies, in quanto una volta bollite, il calore riesce a rompere tutte le membrane dei lieviti e a rendere efficaci anche le nostre famigerate palline.
Proprio grazie a queste mie osservazioni, alle mie conoscenze, e all’esperienza, ho collaborato alla creazione di un qualcosa che prima sul mercato non esisteva, un qualcosa di veramente eccezionale, cioè una serie completa di additivi per la fermentazione delle particles e per la costruzione delle esche, che semplifica in un’apparentemente semplice polvere ciò che è riassunto in questo articolo, cioè 8 mesi di ricerca e di prove condotte sulla fermentazione di più di 20 semi appartenenti a specie diverse, monitorando il tutto e catalogando i parametri prima elencati, facendo un vero e proprio HACCP sulla fermentazione, cioè un controllo sui vari punti critici che si individuavano nella preparazione delle granaglie. Ho così cercato vari coadiuvanti che potevano aiutare lo svolgimento del processo senza imbattere in questi particolari punti critici, e che complessivamente miglioravano le qualità adescanti dell’esca finita.
Sono nati così i particolari nuovi prodotti che, come detto precedentemente, rappresentano l’innovazione nella preparazione delle granaglie. Passiamo ora a descriverne le funzioni.

DEVIAZIONE DI FERMENTAZIONE
Durante la fermentazione, avviene la formazione di alcol e metaboliti secondari, i secondi comprendono una grande quantità di molecole, alcune altamente attrattive, altre assolutamente repellenti per le carpe, come acido acetico e mercaptani, di conseguenza si è scelto di limitare la produzione di questi metaboliti chiave con la scelta di particolari ceppi di lievito che generano principalmente sostanze aromatiche molto attrattive.

FORMAZIONE DI MUFFE
Non capisco come alcuni carpisti possono amare le muffe sulle granaglie, secondo loro conferiscono quell’odore putrescente alle esche rendendole molto adescanti. Ho provato un’estate intera a buttare in acqua mais muffo, non ho preso un pesce sulle canne calate su quella pasturazione. Inoltre le muffe, oltre a rendere nauseabondo il nostro grano, creano delle particolari sostanze tossiche come metaboliti secondari, chiamate micotossine, queste sono menzionate come le sostanze cancerogene di origine biologica più potenti in natura. Sono stati argomenti di ampi dibattiti sui “mass media”, soprattutto sui cereali, e adesso stanno diventando un problema anche sul vino, dove il limite è stato messo a 2 µg per litro, che detto in altri termini significa 2 milligrammi per tonnellata di prodotto. Pensate che queste sostanze sono talmente potenti che se i cereali per alimentazione bovina ne contenessero una minuscola quantità provocherebbero l’aborto del feto o addirittura la morte. E si stima che foraggi muffi ne contengano 200µg / kg, sicuramente dedicherò un intero articolo sull’argomento in futuro.
Bene, proprio per evitare questo, ho selezionato dei lieviti con fattore Killer, che divorano totalmente i funghi responsabili della produzione di muffe.
Ciò non significa che comunque le muffe non compaiano, nel senso che, se il prodotto viene lasciato in macerazione senza essere utilizzato per più di una settimana, è probabile che si verifichi la loro insorgenza, ma se prendiamo in esame il giusto periodo di consumo (1 settimana) la proliferazione delle stesse è minima.

ATTRAZIONE
Ho fatto aggiungere alla composizione dei particolari enzimi (lipolitici, proteolitici, aminolitici ), estratti dai semi di particolari leguminose, che aiutano la disgregazione dei semi, predigerendo i loro tegumenti e i tessuti, in modo tale da incrementare il lavoro dei lieviti. Inoltre va rammentato che le carpe si trovano un alimento predigerito che risulta essere molto più assimilabile anche nella stagione invernale. Nonché un ottimo pool di amminoacidi regola le funzioni vitali del pesce.

È analizzando dunque questi elementi, che scaturiscono i capisaldi che hanno portato alla creazione di questi stupefacenti additivi, che ci hanno dato innumerevoli soddisfazioni fin dai primi test.
La composizione generale è molto complessa, ma segue alla lettera i principi elencati precedentemente. Ad esempio, il primo è un particolare complesso creato da lieviti del genere Saccaromicyes, con fattore killer altamente specifici, e un blend di amminoacidi essenziali che stimolano il metabolismo digestivo e mantengono in salute il pesce, può essere utilizzato sia per la preparazione delle boilies che per la fermentazione delle particles.
Il secondo è invece un’ulteriore evoluzione del precedente, contiene un particolare ceppo di lieviti che costituisce il pool fermentativo, diversi amminoacidi essenziali ed infine un pool enzimatico che va a predigerire i tessuti dei semi. Questi particolari enzimi di origine vegetale simulano una vera e propria germinazione, in quanto sono gli stessi che il seme produce per dare origine alla pianta, dunque risulterà inutile far germinare i vostri semi.
Sono dunque due componenti mai proposti sul mercato prima d’ora, ma che una volta impiegati non mancheranno mai nella vostra dispensa da self-maker !


COME PREPARARE LE PARTICLES
Step 1
Preparare la miscela dei semi e porla in ammollo per il tempo determinato da questa semplice indicazione: per ogni mm di diametro del seme, tenere 5 ore in ammollo. Ad esempio, il seme di canapa è 4 mm circa, seguono almeno 20 ore di ammollo; mais: lungo mediamente 8-12 mm, almeno 48 ore di ammollo. In questa maniera l’acqua assorbita dal seme penetra al suo interno ammorbidendolo e facilitando la successiva fase di bollitura. L’acqua va sempre mantenuta sopra al livello delle granaglie in modo da permetterne il corretto e completo assorbimento.

Step 2
Portare a ebollizione la massa e mantenerla in ebollizione per almeno 40 minuti; il prodotto è cotto quando all’interno non presenta più velature chiare, ma un colore opaco e uniforme, accompagnato da una consistenza molliccia. Il processo di bollitura, crea una veloce penetrazione dell’acqua all’interno del seme che viene progressivamente idratato. Sotto il profilo chimico, questo processo crea una polimerizzazione dell’amido contenuto nell’endosperma, rendendo complessivamente più digeribile l’alimento. Se si vogliono aggiungere zuccheri (es. zucchero da cucina), è questo il momento di farlo in quanto il calore solubilizza meglio i piccoli cristalli, e idrolizza lo stesso formando una molecola di glucosio e una di fruttosio.

Step 3
UTILIZZO A BREVE TERMINE CON PROCESSO DI “FERMENTAZIONE DEVIATO”
Se vogliamo innescare la fermentazione delle granaglie senza la generazione di metaboliti repellenti per le carpe e limitando l’insorgenza di muffe e delle conseguenti micotossine, aggiungiamo 15 g del primo additivo o del secondo ogni 10 kg di granaglie quando la temperatura del prodotto scende a 40°C (per non compromettere la vitalità dei lieviti), senza sigillare il secchio, per ossigenare la massa e attivare il processo di fermentazione. Dopo almeno 4 giorni è possibile utilizzare il prodotto.

UTILIZZO A LUNGO TERMINE SENZA PROCESSO DI FERMENTAZIONE
Travasare il prodotto ancora caldo, in dei secchi a chiusura ermetica e sigillare; in questa maniera il prodotto, raffreddandosi, si mette automaticamente sottovuoto, ed è sterile a causa della temperatura elevata al momento della chiusura, quindi il processo di fermentazione non sarà avviato

articolo utile per gli amanti del particles self made
 
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laudo
view post Posted on 2/7/2012, 21:49




io come al solito sono il bastian contrario!!!! io le particles, preferisco prepararle minimo 4 o 5 mesi prima del utilizzo......in questo lasso di tempo le lascio riposare in un secchio colmo di acqua fino al orlo in modo da mandarle sotto vuoto subito dopo la cottura,inquesto lasso di tempo cominciano a buttare fuori l'acido il quale aiuta molto ad attirare le carpe,non fanno muffe assolutamente e spesso e volentieri mi hanno fatto catturare,quando molti altri hanno fatto la bianca.......aproposito di acido!!!! provate ad ammollare le vostre esche nel succo di limone e mi seprete dire.....buona pesca!!!!! asdhp0 asdhp0 asdhp0 asdhp0 asdhp0 asdhp0 asdhp0 asdhp0 asdhp0 asdhp0
 
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