| Il 21 gennaio scorso all’altezza di Ponte d’Arbia è stata osservata da personale ARPAT la presenza di schiume biancastre nel fiume Arbia a valle della pescaia. Il fiume era in stato di piena a seguito delle abbandonati piogge intercorse nella notte precedente .
Lo stesso giorno sono state rilevate in coda di piena schiume nel fiume Arno, all'altezza delle pescaia dell'Isolotto (vedi foto).
Da notizie di stampa sempre intorno al 20-21 gennaio sono state rilevate schiume sull'Elsa e sullo Staggia.
Questi ulteriori elementi sembrano confermare (vedi notizia del 25.10.2012) che durante le piene ed in genere in tutte le occasioni in cui l'acqua del fiume è costituita principalmente da acqua di dilavamento, si ha tendenza alla formazione di schiume, che nel caso particolare della pescaia di San Galgano è resa più evidente e frequente dalla forma e dalla rugosità della pescaia.
Con l'occasione si ritiene opportuno riepilogare lo stato di qualità del fiume Elsa, come risultante dai monitoraggi effettuati da ARPAT nel corso degli anni.
Dal 2002 al 2009 il monitoraggio è stato effettuato secondo il D.Lgs 152/99 e smi. Lo Stato Ecologico del Fiume Elsa è risultato non ottimale fin dal tratto a monte. La stazione di monitoraggio MAS-133 nel comune di Colle Val d’Elsa è risultata in 3° classe SECA (cioè sufficiente) fino al 2006 ed in 4° classe, qualità scadente, successivamente, rivelando un trend al peggioramento. La qualità del tratto di Poggibonsi, rappresentato dalla stazione MAS-134 è risultata stabilmente in 3° classe SECA. Il tratto più a valle, MAS-135, prima dell’immissione in Arno, è stato classificato dal 2003 al 2009, in 4° classe SECA, di qualità scadente. Lo stato scadente rilevato dal 2007 nella stazione MAS-133 era determinato dall’indicatore LIM (si tratterebbe quindi di un impatto collegato alla presenza di nutrienti, correlabili con le attività agricole) a fronte di una qualità biologica buona (II classe I.B.E.).
Nel tratto finale del fiume lo stato scadente della stazione era determinato dall’indicatore biologico I.B.E. (IV classe) a fronte di un LIM stabilmente sufficiente.
Dal 2010 il monitoraggio viene effettuato secondo quanto previsto dal D.Lgs 152/06. Il fiume Elsa è stato individuato come corpo idrico a Rischio di non raggiungere l’obiettivo buono entro il 2015, nel tratto compreso tra la confluenza del borro degli Strulli e la confluenza in Arno, per un tratto di circa 59,7 Km. In una delle stazioni (MAS-135, situata a monte della confluenza in Arno) è stato rilevato nel 2011 uno stato chimico non buono, da ascrivere al rinvenimento di una concentrazione di Pentabromodifeniletere (PBDE) superiore agli standard di qualità ambientali.
Questo dato, relativo al tratto finale del fiume a valle della pescaia di San Galgano, non ha correlazione con la formazione di schiume e non è stato rilevato in occasione della presenza di schiume. Il PBDE è stato rilevato ad una concentrazione di 1 ng/l (un miliardesimo di grammo per litro). Il PBDE è utilizzato come ritardante di fiamma nei combustibili. Si tratta di un aspetto da valutare per definire gli interventi necessari per ricondurre il fiume allo stato di buono entro il 2015, come previsto dalla Direttiva Europea 2060/CE. E' però opportuno, prima di trarre conclusioni, disporre di ulteriori dati di monitoraggio, che verranno raccolti nel corso del 2013.
In poche parole ogni giorno esce una nuova sostanza inquinante,non sono ancora state rilevate morie di pesci fortunatamente,ma il disagio principale sembra il collasso del sistema fognario ove nessuno osa metterci le mani..
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