Regole del cath & relase & no kill

« Older   Newer »
  Share  
Silent Carp
icon13  view post Posted on 11/5/2011, 21:37




Che cos'è: in inglese letteralmente significa prendere e rilasciare ossia traducendolo in modo più vicino a noi cattura e poi rilascia il pescato. Questo tipo di pratica, denominata anche NO KILL, è nata in America parecchi anni fa trasformatasi successivamente in una vera e propria filosofia di pesca. In Italia si sta pian piano diffondendo soprattutto tra i praticanti della pesca con esche artificiali sia a spinning che a mosca. Il principale scopo di tale comportamento è la salvaguardia della specie ittica.
Se oltre al degrado ci mettiamo anche noi pescatori a prelevare inutilmente il pesce, non potrà altro che andare peggio. Non ha molto senso portare a casa il pescato se poi finisce in pattumiera perché troppo oppure non si ha voglia di mangiarlo o addirittura pulirlo ; tanto vale rilasciarlo!
L' esperienza americana ha dimostrato che tale comportamento aiuta la conservazione e l'incremento del patrimonio ittico. Se proprio non ci si sente di praticare il NO KILL nel suo pieno significato del termine, si cerchi almeno di limitare il più possibile il numero dei pesci trattenuti. E' già un buon inizio ! Col tempo magari rilascerete tutto il pescato. Il NO KILL però non deve essere una scusa per violare i regolamenti tipo pescare in periodo di divieto. Tutti i discorsi fatti sinora cadono però se non vengono seguiti pochi accorgimenti. Infatti rilasciare un pesce ferito perché slamato male o maltrattato durante le operazioni di cattura ha ben poche possibilità di sopravvivere. Vediamo questi accorgimenti.

Come si pratica: le poche regole seguenti servono per effettuare un corretto rilascio del pesce e quindi praticare al meglio il NO KILL sono le seguenti:

-Utilizzare ami senza ardiglione. Se non avete una buona manualità per effettuare il cambio delle ancorine o ami delle vostre esche almeno schiacciatelo aiutandovi con una pinza. Tale accorgimento evita di procurare ferite o lacerazioni durante l'operazione di slamatura a causa dell'ardiglione che non ne vuole sapere di lasciare la presa e uscire.

-Tenere fuori dall'acqua il pesce il meno possibile. Ha già subito parecchi shock dovuti all' allamatura e alla seguente lotta durante il recupero, evitiamo di procurargli altri traumi estraendolo dal suo ambiente naturale. Se possibile cerchiamo di slamarlo direttamente in acqua.

-Evitare di prendere il pesce con le mani. Involontariamente si possono creare microlesioni sulla pelle o privare il pesce della mucosa protettiva che lo ricopre. Inoltre a seguito di un suo brusco movimento, istintivamente si aumenta la stretta della mano con la possibilità di creargli delle lesioni agli organi interni. Se proprio e' necessario doverlo afferrare bagnatevi prima le mani e poi afferratelo preferibilmente per la coda.

-Utilizzare una pinza slamatrice. Con tale strumento si effettua una presa migliore sull'amo, piuttosto che con le dita, agevolando quindi l'operazione di slamatura.
In genere con un colpo secco muovendo il polso con moto contrario alla curvatura dell'amo si riesce ad estrarlo.
Quasi tutti i pesci dopo la lotta sono abbastanza stremati ed una volta estratta la testa dall'acqua si immobilizzano. Ciò non è proprio sempre vero con il black bass ed il luccio.

 
Top
0 replies since 11/5/2011, 21:37   40 views
  Share